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    Settembre 2024

    Riparte l’attività del Centro Studi Arti e Scienze IL CERCHIO. Il progetto è ambizioso

    Enzo Monica 20 Settembre 2024

     

    Per creare una società giusta e sostenibile è fondamentale garantire il rispetto per la persona nella sua interezza, non come oggetto, ma come un’entità interconnessa con gli altri e con l’ambiente.

    Poiché la nostra relazione con gli altri e con l’ambiente non è solo fisica, ma anche emotiva e razionale, bisogna agire con rispetto, compassione e consapevolezza per formare una comunità in cui il benessere individuale e collettivo sia il nostro principale obiettivo.

    In un contesto che rispetti l’individuo nella sua interezza è importante sollevare domande, attraverso le nostre attività culturali, sul sistema complesso di mente e cervello, di uomo e natura, per avere una maggiore consapevolezza della realtà fisica e mentale.

    Le nostre attività, tipiche di un’associazione culturale, interesseranno le diverse sfaccettature dell’esperienza umana rappresentate attraverso l’intreccio artistico tra cinema, arte e letteratura e approfondiranno le connessioni, dimostrate scientificamente, con le neuroscienze, l’equilibrio dei sistemi fisici e mentali, le nuove tecnologie (come l’Intelligenza Artificiale) in funzione del benessere globale e della sopravvivenza dell’umanità.

    Dovremo, quindi, cercare di comprendere cos’è la realtà, in cosa consiste la “coscienza”, in cosa la “consapevolezza” e cos’è il “libero arbitrio” di chi osserva e studia questa realtà.

    Negli ultimi decenni abbiamo “violentato” l’ambiente senza considerare che non siamo entità separate: siamo parte di un unico sistema e ciò che facciamo alla natura lo facciamo anche a noi stessi. Il risultato: rivoluzioni, controrivoluzioni, populismi, depressioni, guerra mondiale a pezzi e per procura, crollo di imperi e nascita di nuove potenze economiche.

    Le conoscenze scientifiche (il secondo principio della termodinamica) avevano già dato all’uomo la consapevolezza che qualsiasi attività umana che producesse lavoro, avrebbe inevitabilmente anche prodotto disordine e devastazione dell’equilibrio naturale. Ciononostante la divisione tra scienza e attenzione all’equilibrio naturale hanno portato alla scoperta di forme di energia sempre più potenti (fino all’energia nucleare) e sempre più orientate ad aumentare il dominio dell’uomo sulla natura per la continua ricerca di un maggior profitto economico. Dietro l’idea (giusta) che l’energia è indispensabile per creare lavoro e il lavoro diventa ricchezza, si nasconde l’egoismo di chi rifiuta di portare l’analisi oltre l’immediato e non considera che la ricchezza non deve essere per pochi e che senza equilibrio tra difesa della natura e sua trasformazione, si avrà solo distruzione per tutti.

    Filosofi, scienziati e attivisti politici, devono riconsiderare i paradigmi dello sviluppo e devono ripensare cosa possiamo dire in modo significativo e univoco su Giustizia sociale, cambiamento climatico e trasformazioni geopolitiche sfidando i limiti del linguaggio e ricercando nuovi criteri e metodi sia di comunicazione sia di produzione.

    Certamente occorre definire, con precisione tutti i termini della questione e tutti i valori che debbono essere salvaguardati.

    In che modo la conoscenza spiega il reale nell’epoca della scienza contemporanea?

    Quale morale e quale etica deve stare alla base del cambiamento?

    Quale tecnica? e chi ne controlla la tecnologia conseguente?

    Dobbiamo approfondire la nostra comprensione del mondo che ci circonda, riconoscendo che la realtà non è solo fatta di materia, ma è un complesso di emozioni, sentimenti e ragione, in continuo equilibrio tra tutti gli esseri viventi animati e non. Una volta raggiunta questa consapevolezza è chiaro che le scelte che facciamo non possono essere guidate dall’egoismo, ma devono considerare il bene di entrambi: dell’uomo e della natura.

    La nostra sopravvivenza dipende da quella del pianeta e viceversa.

    La lotta contro ogni tipo violenza è essenziale per garantire un tessuto sociale sano, armonioso e rispettoso della natura: lotta alle diseguaglianze economiche e sociali, alle guerre, alla distruzione di tutto ciò che è “vita” (uomini, piante, animali), ai cambiamenti naturali causati dall’uomo che procurano emigrazione, fame, epidemie, ecc…

    Solo con scelte razionali e consapevoli possiamo garantire un futuro all’umanità.

    Il cuore del progetto è, quindi, un invito a riflettere e agire per un domani migliore perché la nostra stessa esistenza dipende dalla capacità di realizzare un equilibrio integrale e profondo.

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