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    L’utilizzo di tecnologie innovative per il monitoraggio dell’ambiente marino profondo ha permesso di avviare nuove linee di ricerca nell’ambito della biologia ed ecologia marina. In particolare, i sensori ottici (foto-moltiplicatori) installati per la realizzazione del telescopio per neutrini KM3NeT, realizzato al largo di Portopalo di Capo Passero, hanno consentito di compiere studi con metodologie innovative nel Mar Ionio.

    I Laboratori Nazionali del Sud, hanno realizzato due infrastrutture di ricerca sottomarine al largo della Sicilia Orientale: una a 2100 m di profondità, 25 km ad est del porto di Catania, l’altra a 3500 m di profondità a circa 90 km a Sud-Est di Capo Passero (SR). Entrambe le infrastrutture sono connesse a laboratori di terra tramite un cavo elettro-ottico che permette di alimentare osservatori abissali e trasmettere ed acquisire i dati in tempo reale. I laboratori di terra sono, a loro volta, connessi ai LNS su fibra ottica, creando la più estesa rete di osservatori sottomarini real-time nel Mediterraneo.

    Grazie ai progetti nazionali, regionali ed Europei (NEMO, KM3NeT, EMSO Medit e SMO) sin dai primi anni del 2000, sono stati installati osservatori abissali equipaggiati con sensori acustici, ottici ed ambientali finalizzati allo studio dell’astrofisica particellare (progetto KM3NeT) e dell’ambiente marino. Le tecnologie d’avanguardia sviluppate dall’INFN e dai suoi partner per la realizzazione della rete e degli osservatori, hanno permesso di intraprendere i primi studi a lungo termine sull’ambiente marino profondo del Mar Ionio su diverse linee di ricerca, ed in particolare su: Acustica sottomarina, Biologia ed ecologia marina e Oceanografia.

    Partner dell’INFN per lo studio multidisciplinare degli ambienti marini profondi sono: INGV, CNR-IAMC, CIBRA-Università di Pavia, ENEA, INOGS, Instituto de Ciencias del Mar – CSIC (Spagna) University of Aberdeen (UK), University of Malta, Università Roma Tre, Università di Messina, Università di Catania, Università di Palermo, Università Cà Foscari di Venezia.

     

    Incontro culturale dedicato al videoclip musicale, strumento di comunicazione ed elemento di linguaggio complementare alla musica.

    L'obiettivo è di valorizzare idee e progetti di giovani artisti e tre di questi presenteranno i loro videoclip durante l'incontro.

    L’intervento del regista italo-argentino Rubén Ricca, insegnante e studioso di cinema e teatro darà lustro all'evento. Il regista, dopo aver a lungo lavorato all’Actors Studio di New York e dopo aver portato i suoi spettacoli in giro per il mondo, ha deciso di tornare in Italia, suo paese d’origine, per lavorare con gli artisti della nostra terra.

    La forza delle parole inaugura l'inizio delle attività del Centro Studi Arti e Scienze Il Cerchio a via Arsenale 40/a, venerdì 12 ottobre alle ore 18. In scena per questo primo appuntamento autunnale "La poesia di Domenico Pisana", introdotto da Corrado Di Pietro e con le letture di Rosetta Barcio, tratte da due raccolte: "Tra naufragio e speranza" e "Odi alle dodici terre" di Pisana, che sarà presente all'evento. Un'occasione rara e un incontro speciale a ingresso libero fino a esaurimento posti, perché  la poesia dimostra di possedere gli strumenti per continuare a testimoniare la condizione umana; è il luogo della ricchezza linguistica, della diversità, è l’ultimo baluardo contro il rischio dell’impoverimento progressivo e dell’omologazione, è un invito alla speranza. Divoriamo inquietudine tutti i giorni, ma solo alcuni riescono a fare del tormento nutrimento e lo mettono nero su bianco. Vi aspettiamo numerosi.

    Lunedì 11.06.2018 alle ore 18:00 presso Il Centro Studi Arti e Scienze "Il Cerchio", in collaborazione con la Società Siracusana di Storia Patria, verrà presentato il libro di Francesca Fausta Gallo "La congiura di Macchia".

    Relatori:

    Simona Laudani, Salvatore Adorno e Salvatore Santuccio. 

    Sarà presente l'autrice.

    La «congiura di Macchia», ordita da alcuni aristocratici na - poletani nel 1701 a sostegno degli Asburgo d’Austria, si in - serisce nel più generale contesto della guerra di Successione spagnola. L’evento ebbe una grande rilevanza mediatica ed è ricostruito in questa ricerca utilizzando una ricca e variegata documenta - zione coeva che ha consentito una più generale riflessione sul modo in cui le congiure erano pensate, interpretate e narrate nella società europea di primo Settecento. La Congiura ha, inoltre, rappresentato per le élites napoleta - ne l’occasione per mettere a fuoco principi politici, proposte istituzionali, visioni economiche, modelli culturali che, rielaborati e messi in agenda durante il periodo della dominazione austriaca, troveranno la loro più compiuta realizzazione con la costituzione dell’indipendente e borbonico Regno di Napoli.

    Francesca Fausta Gallo insegna Storia moderna presso l’Università di Teramo. Tra le sue opere: L’alba dei Gattopardi. La formazione della classe dirigente nella Sicilia austriaca (1719- 1734) (Catanzaro-Roma 1998), Dai gigli alle coccarde. Il conflitto politico in Abruzzo (1770-1815) (Roma 2002) e, per i nostri tipi, Siracusa barocca. Politica e cultura nell’età spagnola (secoli XVI-XVII) (Roma 2008)

    Nato a Venezia 27 luglio 1944. Politico. Docente universitario. Ex Lotta continua e Dp, nel 1979 e 1983 fu eletto deputato con il Partito radicale, nell’87 senatore con il gruppo Federalista Europeo, nel 1992 deputato con i Verdi, nel 1996 deputato con l’Ulivo (relatore alla Commissione Bicamerale sulla riforma della giustizia), nel 2001 deputato con il Girasole (firmò la legge per la distruzione delle intercettazioni riguardanti i parlamentari, bocciata dalla Consulta nel 2007), nel 2006 deputato con i Verdi (Segretario di Presidenza), nel 2008 non fu ricandidato («Prc mi ha messo il veto e, in nome del rinnovamento, ha proposto Lidia Menapace, 85 anni»). Al congresso di luglio, candidato alla guida dei Verdi, è stato sconfitto da Grazia Francescato. «Madre cattolica, papà laico, entrambi iscritti al Partito d’Azione. Arriva a Trento nel 1963, dove fonda il Gruppo democratico Intesa universitaria triestina, di cui fa parte anche Renato Curcio. È una strana figura di contestatore: veste in giacca e cravatta e va ogni giorno a messa (è un ex chierichetto). “Era potentemente cattolico”. Partecipa a tutte le maggiori occupazioni avvenute in Facoltà, dal 1966 al 1968. Intervistato dalla Rai nel 1968 dirà: “Il nostro obiettivo è esportare la rivoluzione nelle fabbriche”» (Diario). «Il movimento studentesco fu un movimento di modernizzazione ed ebbe un impatto molto forte sulle strutture sociali e le gerarchie ecclesiali. La Chiesa subì dei contraccolpi sperimentando un’emorragia di sacerdoti e la riduzione degli ingressi in seminario. Per molti di noi fu anche un momento di crisi personale, perché era difficile conciliare la dimensione della fede con quella politica. E molti scelsero di allontanarsi dalla fede. Da cattolico praticante non ho vissuto quegli anni in modo traumatico, anzi furono anni di grande arricchimento sia sul piano politico che religioso».

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